Retorica…..”i valori nello sport”: L’arrampicata Sportiva

..per le categorie Under 14, una gara al mese circa, da ottobre a maggio le fasi regionali, quindi spesso a un’ora e mezza di auto;……gara….festa!

Una delle tante volte.... eravamo a Faenza, presso l’istituto comprensivo Strocchi, una bella dimostrazione d’impegno per lo sport ha dimostrato questo istituto che ha investito in una struttura per l’arrampicata,  grazie alla determinazione di un insegnante di Scienze Motorie, Aldo che ha anche fondato l'associazione sportiva.

Aldo propone l’arrampicata nelle ore curricolari e con l’associazione sportiva continua nel pomeriggio.

Nulla di nuovo sotto il sole, se non per il tipo di sport scelto e l’investimento in attrezzature; certo è molto più semplice costruire una palestra per sport di palla!

Torniamo a noi ed alla gara, al di la di quei cinque minuti di concentrazione che servono per affrontare l’itinerario, la Via, il resto del tempo i ragazzi giocano tra di loro sulle pareti lasciate libere per “il riscaldamento”.

Ragazzi di un club giocano con ragazzi di altri club, anzi spesso attendono il giorno della “gara” per potersi reincontrare con i compagni che abitano in altre città.

Prima della salita si confrontano sulle decisioni da prendere per risolvere un passaggio….”tu come faresti la”, ha visto Giulio come l’ha fatto?” “Ma lui così ci arriva…è più alto”.

Poi, durante la salita a volte non si incitano apertamente, parteggiano oltre che per sé stessi, anche per la propria società, ma mentalmente, inconsciamente, spingono chi sta arrampicando fino a dove si può, esultano per la vittoria di chi riesce a salire la parete.

Ne cercano di catturare le tecniche utili alla salita,  non percepiscono il compagno un avversario; perché il vero avversario non è il compagno della squadra “rivale”, ma la parete e la paura di non farcela……

L’arrampicata Sportiva è uno sport molto diretto, il contatto con la difficoltà e le paure, le incertezze, insicurezze è costante, immediato.

Si fa arrampicata per cercare questo contatto diretto con sé; è impossibile evitarlo, anche in allenamento.

Uno sport attualissimo, perchè è in grado di fornire ciò che serve a ciascuno di noi; è fatto di attenzione particolare e raffinata, la semplice posizione millimetrica del piede su di un appoggio  può determinare la risoluzione di un passaggio oppure no.

Occorre indossare correttamente un’imbracatura, legarsi bene, controllarsi reciprocamente, porre fiducia nel compagno che tiene la corda e guadagnarsi la stessa fiducia nel momento che si deve rendere la sicura; imparare ad inserire correttamente e velocemente la corda nei moschettoni per proteggersi durante la salita.

Non si può e non si riesce ad essere svogliati, non concentrati, superficiali o approssimativi in questo sport, perché non sarebbe possibile praticarlo altrimenti…..e non sarebbe divertente.

Il divertimento sta nel cercare di superare difficoltà sempre più alte, andare più in alto, o più velocemente in alto o risolvere problemi motori complicati…..un bel inizio per una vita che aspetta di essere vissuta non trovate?

Nonostante queste enormi spinte, è comunque uno sport "livellante"…meglio dire equilibrante; non c’è risultato ottenuto che sia definitivo e consolidato.

C’è sempre una parete che ti respinge, una salita che al momento non riesci a compiere….è un nuovo problema da risolvere nel quale se si vuole riuscire occorre impegno e ricerca; prima di vincere, occorre anche imparare a gestire le sconfitte.

Sei esuberante? La parete ti “pareggia” subito…….devi chinare la testa perché non sei pronto per quella salita!!!

Sei timido e introverso? La possibilità di avere una relazione personalissima e intima con la parete, offre l’opportunità di capire esattamente quali sono le tue qualità, al di l’ha di cosa pensi che ne pensino gli altri e spesso si ha la possibilità di capire che essere esuberanti non significa vincenti.

Hai l’opportunità di dimostrare quello che sai fare, prima che agli altri…a te stesso…..con certezza! E questo ti fa trovare  il coraggio di uscire allo scoperto.

In più di trentacinque anni di insegnamento ho visto crescere le personalità più disparate; è stato ed è fantastico.

Definirei una cura….. anche per un adulto.

Un’altra considerazione:

Chi prova l’arrampicata da giovane o da adulto, si può venir facilmente rapiti da questo istinto ancestrale del salire; poi se non accetti le difficoltà non continui, ma se le accetti... se ti accetti, non smetti più.

Se vuoi arrampicare devi accettare di avere una relazione intima, profonda, costante, immediata e spetata con te stesso, se non l’accetti, arrampicare non fa per te.

La definirei, prima che uno sport….una cura.

Attenzione, non dico che trasforma tutte le persone in "belle persone", ogniuno rimane ciò che è, o magari diventa ciò che vuole; siciramente apre un dialogo importante con se stessi.

Venite a curarvi………..

Massimo Bassoli