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Sicurezza in quota: paragono l’Alpinismo vs. Lavoro in quota – Due approcci, due prospettive
Le attività svolte in quota, che si tratti di alpinismo o di operazioni lavorative, presentano sfide e rischi intrinseci.
Tuttavia, le modalità con cui questi rischi vengono gestiti differiscono notevolmente a seconda del contesto: da un lato, l’alpinismo, dove la sicurezza si basa quasi esclusivamente sulle capacità personali, e dall’altro, il lavoro in quota, dove il quadro normativo e le procedure organizzative giocano un ruolo fondamentale.
La sicurezza in alpinismo
L’alpinismo è una passione e uno sport che richiede un elevato grado di preparazione fisica e tecnica, esperienza e capacità di prendere decisioni in situazioni di emergenza.
I fattori chiave che caratterizzano la sicurezza in questo ambito sono:
- Responsabilità personale: L’alpinista è il principale responsabile della propria incolumità e di quella del proprio gruppo. Ogni decisione, dalla scelta dell’equipaggiamento alla valutazione delle condizioni meteo, si basa sul proprio giudizio e sulle esperienze maturate nel tempo.
- Formazione e preparazione autonoma: La preparazione avviene spesso tramite corsi, allenamenti e, soprattutto, l’esperienza diretta. Sebbene esistano percorsi formativi specializzati, non c’è un obbligo normativo che imponga una formazione standardizzata come accade in ambito lavorativo.
- Equipaggiamento personalizzato: La scelta e l’uso dell’equipaggiamento dipendono dalle preferenze personali, dal tipo di percorso e dalle condizioni specifiche del terreno. Anche se è fondamentale utilizzare dispositivi di sicurezza affidabili, la gestione e la manutenzione di tali attrezzature sono responsabilità individuali.
- Accettazione del rischio: L’elemento avventuroso dell’alpinismo implica una consapevole accettazione dei rischi. Sebbene la preparazione possa ridurre le probabilità di incidenti, il rischio zero non esiste e ogni scalata comporta una componente alta di imprevedibilità.
La sicurezza nel lavoro in quota
Lavorare in quota in un contesto lavorativo – che si tratti di installazioni, manutenzioni o altre attività in spazi elevati – richiede un approccio sistematico e regolamentato alla sicurezza.
Gli aspetti distintivi in questo ambito includono:
- Normativa e procedure obbligatorie: Le attività in quota sul luogo di lavoro sono disciplinate da rigide normative (come il D.Lgs. 81/2008-25 in Italia) che impongono obblighi specifici sia per il datore di lavoro che per i lavoratori. Queste leggi mirano a garantire un ambiente di lavoro nel quale ci si impone di ridurre al minimo i rischi.
- Formazione obbligatoria e periodica: I lavoratori devono seguire corsi di formazione specifici e aggiornamenti periodici, affinché possano operare in sicurezza e conoscere le procedure di emergenza. La formazione è strutturata e certificata, garantendo standard di sicurezza uniformi.
- Equipaggiamento certificato e standardizzato: Gli strumenti di protezione individuale (DPI) utilizzati nei lavori in quota – come imbracature, caschi, corde e dispositivi antiscivolo – devono essere conformi a standard tecnici rigorosi e sottoposti a controlli regolari.
- Piani di emergenza e gestione del rischio: Le aziende devono predisporre piani di emergenza e sistemi di monitoraggio per gestire tempestivamente eventuali situazioni critiche. L’obiettivo è prevenire incidenti e, in caso di emergenza, garantire un intervento rapido e coordinato.
- Responsabilità condivisa: Pur essendo il lavoratore in quota direttamente coinvolto nell’attività, la responsabilità della sicurezza è condivisa con il datore di lavoro, che deve attuare tutte le misure tecniche e organizzative necessarie per proteggere i propri dipendenti.
Confronto e differenze fondamentali
Nonostante entrambe le realtà richiedano una grande attenzione alla sicurezza, le differenze principali possono essere riassunte nei seguenti punti:
- Approccio alla sicurezza:
- Alpinismo: Basato principalmente sulle capacità personali, esperienza e giudizio individuale.
- Lavoro in quota: Fondato su normative, procedure standardizzate e responsabilità aziendale.
- Formazione e addestramento:
- Alpinismo: Formazione spesso autogestita e flessibile, con corsi non obbligatori e basati sull’esperienza personale.
- Lavoro in quota: Formazione obbligatoria, strutturata e periodica, finalizzata a garantire standard minimi di sicurezza.
- Gestione dell’equipaggiamento:
- Alpinismo: Scelta dell’equipaggiamento in base a preferenze e necessità specifiche, con manutenzione a carico dell’individuo.
- Lavoro in quota: Utilizzo di dispositivi certificati e standardizzati, con controlli regolari e manutenzione programmata.
- Accettazione e gestione del rischio:
- Alpinismo: Rischio accettato e ricercato come parte integrante dell’avventura, con margini di discrezionalità nelle decisioni.
- Lavoro in quota: Rischio minimizzato attraverso procedure preventive obbligatorie, piani di emergenza e interventi rapidi.
- Responsabilità:
- Alpinismo: L’individuo è interamente responsabile della propria sicurezza spesso condivisa con i compagni di cordata.
- Lavoro in quota: La responsabilità è condivisa tra lavoratore e datore di lavoro, con quest’ultimo tenuto a garantire un ambiente sicuro.
In sintesi, mentre l’alpinismo si fonda sulla capacità personale, l’esperienza la ricerca e l’accettazione volontaria dei rischi, il lavoro in quota si avvale di un sistema di sicurezza strutturato e normato, dove la prevenzione degli incidenti è garantita da procedure, formazione obbligatoria ed equipaggiamenti certificati. Entrambi gli ambiti richiedono un impegno costante nella gestione del rischio, ma la differenza sostanziale risiede nel fatto che, nel contesto lavorativo, la sicurezza non può dipendere esclusivamente dalla competenza individuale, bensì deve essere supportata da un apparato normativo e organizzativo volto a proteggere la vita e l’incolumità di tutti i lavoratori.
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La Cruciale Importanza del Sistema di Recupero e della Formazione per la Sicurezza in Quota
Lavorare in quota comporta inevitabilmente dei rischi che, seppur ridotti da sistemi di prevenzione e protezione adeguati, non possono mai essere del tutto eliminati.
Tra questi, il rischio di caduta rappresenta una delle principali fonti di pericolo per gli operatori.
In tali situazioni, l’addestramento dei lavoratori e la predisposizione di un sistema di recupero dell’infortunato diventano elementi essenziali per salvaguardare la vita, soprattutto quando il tempo a disposizione per intervenire è estremamente limitato.
Le aziende che operano in quota, come cantieri edili, impianti di manutenzione o lavori su infrastrutture elevate, devono fare i conti quotidianamente con il rischio di caduta.
Nonostante l’uso di dispositivi di protezione individuale (DPI) come imbracature, caschi e sistemi di ancoraggio, un incidente può comunque verificarsi; in particolare, se un lavoratore cade e rimane sospeso ad una imbracatura, il rischio di sviluppare la sindrome da sospensione – un collasso circolatorio dovuto alla prolungata esposizione alla forza di gravità – diventa imminente, soprattutto se il soggetto è traumatizzato o perde conoscenza.
La Sindrome da Sospensione: Un Fattore di Urgenza
La sindrome da sospensione è un fenomeno critico che può insorgere in pochi minuti dal momento della caduta.
Quando il corpo resta appeso, l’imbracatura comprime il corpo a vari livelli e il flusso sanguigno viene compromesso, causando un rapido deterioramento delle funzioni vitali.
Questo significa che, anche se il soccorritore più abile dovesse arrivare in tempo, il semplice contatto iniziale – come la chiamata al 112 – potrebbe non essere sufficiente a garantire la sopravvivenza del lavoratore se non esiste un piano di recupero immediato e ben organizzato.
Il Ruolo Fondamentale della Formazione e Addestramento
L’addestramento dei lavoratori è la prima linea di difesa contro gli infortuni da caduta che non si dovrebbe limitare soltanto a spiegare l’uso corretto dei DPI, ma deve includere:
- Procedure di emergenza: I lavoratori devono essere preparati a reagire immediatamente in caso di caduta; conoscere le procedure per l’autosalvataggio e il primo soccorso può fare la differenza tra la vita e la morte.
- Simulazioni pratiche: attraverso esercitazioni regolari, il personale impara a gestire situazioni di emergenza in condizioni il più possibile realistiche, migliorando la prontezza e la coordinazione nel momento critico.
- Consapevolezza del rischio: la formazione deve costantemente enfatizzare i pericoli specifici legati al lavoro in quota e l’importanza di attenersi scrupolosamente alle procedure di sicurezza.
Il Sistema di Recupero
Non basta formare i lavoratori; le aziende dovrebbero altresì dotarsi di un sistema di recupero dell’infortunato efficiente e tempestivo. Il sistema deve includere:
- Pianificazione dettagliata delle operazioni di soccorso: un piano ben strutturato definisce le responsabilità, le procedure e i tempi di intervento in caso di emergenza. È fondamentale che ogni membro del team sappia esattamente cosa fare e a chi rivolgersi.
- Strumenti e tecnologie avanzate: L’utilizzo di dispositivi di recupero specializzati, come sistemi di sollevamento, carrucole e piattaforme di salvataggio, può ridurre significativamente i tempi di intervento.
- Collaborazione con squadre specializzate: in alcuni casi, l’azienda potrebbe collaborare con squadre di soccorso esterne già addestrate e attrezzate. La rapidità e l’efficacia di questi interventi sono cruciali per prevenire il verificarsi della sindrome da sospensione.
L’Integrazione tra Formazione e Sistema di Recupero
La formazione dei lavoratori e la predisposizione di un sistema di recupero devono essere viste come due facce della stessa medaglia.
Investire in una formazione continua e aggiornata significa preparare il personale a evitare incidenti e a gestirli con competenza qualora si verifichino.
Tuttavia, senza un sistema di recupero adeguato, anche il miglior addestramento potrebbe rivelarsi insufficiente.
Infatti, se un lavoratore cade e rimane sospeso, il tempo di intervento diventa il fattore decisivo: ogni secondo conta e una risposta tardiva o inadeguata potrebbe avere conseguenze tragiche.
In un contesto lavorativo in cui ogni minuto può rappresentare la differenza tra la vita e la morte, l’importanza di un sistema di recupero efficiente e dell’addestramento costante dei lavoratori non può essere sottovalutata.
Le aziende che operano in quota dovrebbero riconoscere che investire in sicurezza non è solo una questione di conformità normativa, ma un impegno etico verso la salvaguardia dei propri dipendenti.
Prevenire gli infortuni da caduta e garantire interventi rapidi e coordinati è un obiettivo imprescindibile per creare ambienti di lavoro più sicuri.
Solo attraverso una sinergia tra formazione, aggiornamento continuo e sistemi di recupero avanzati è possibile ridurre al minimo i rischi e tutelare la vita dei lavoratori.
È quindi fondamentale che ogni azienda si impegni a implementare e mantenere standard elevati di sicurezza, perché nel mondo del lavoro in quota ogni dettaglio può fare la differenza.
Gestione chiamata del 112
E… sappiamo gestire la chiamata agli organi di soccorso?
Chiamare il 112, il numero unico per le emergenze, è un passaggio fondamentale.
Tuttavia, non basta limitarsi a effettuare la chiamata: è essenziale saper comunicare con precisione la situazione al centralino.
Il personale addestrato deve essere in grado di fornire informazioni dettagliate e pertinenti:
- Luogo dell’incidente: indicazioni chiare su dove si trovi il lavoratore infortunato.
- Descrizione della situazione: condizioni del lavoratore (incosciente, traumatizzato, ferito in modo evidente) e il contesto (rimasto appeso all’imbracatura, sospeso in aria, ecc.).
- Eventuali rischi secondari: informazioni su ulteriori pericoli che potrebbero complicare l’intervento.
Questa comunicazione accurata permette all’operatore di centrale di coordinare un intervento mirato, mobilitando le risorse necessarie con efficienza e minor dispendio di tempo.
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L'esperienza che ho maturato in trentacinque anni di utilizzo di DPI sia in ambiente lavorativo che sportivo, mi hanno portato ad una conoscenza della materia approfondita.
La passione per la tecnica e gli strumenti che favoriscono e migliorano non solo la sicurezza, ma la possibilità di una esecuzione del lavoro più performante, mi consentono di poter dare un giudizio obiettivo riguardo la corretta scelta di un dispositivo rispetto ad un altro.
A volte la sicurezza migliora di molto anche solo attraverso la scelta di uno strumento adatto e di una corretta procedura di utilizzo in quel contesto.
Mi capita molto spesso, sia come formatore che come consulente di entrare in contatto con realtà che non sono state in grado di fare le scelte giuste.
Purtroppo rivenditori capaci di spiegare la differenza tra un DPI ed un'altro non sono molti, quindi il datore di lavoro non è nella condizione di operare una scelta appropriata.
Ad esempio, anche il fatto che presso i rivenditori non sia possibile provare ad indossare una imbracatura per capire se si adatta bene alla nostra taglia e al nostro corpo (non siamo tutti uguali) non rende possibile che ogni lavoratore abbia effettivamente un dispositivo che in caso di caduta, anche a seguito di una corretta procedura di sicurezza ad esempio, scongiuri qualunque danno evitabile.
Indossare anche correttamente un imbracatura, ma che per assenza o impossibilità di una opportuna e personalizzata regolazione, anche nel caso di una caduta dissipata da un anticaduta, può sottoporre il corpo a pressioni in punti sfavorevoli e quindi produrre danni anche gravi.
...e fornire anticaduta troppo lunghi o cordini di posizionamento che non si regolano con facilità, inducono il lavoratore a commettere errori gravi.
Nei corsi di formazione, parlando con i lavoratori e datori di lavoro, spesso emerge il fatto che non si conosce cosa possa offrire il mercato e quali siano le tecniche che potrebbero creare la condizione di poter lavorare con una migliore sicurezza, utilizzando DPI appropriati.
Se pensate di avere necessità di chiarimenti rispetto la vostra attrezzatura o dovesse servire un consiglio per la scelta dei DPI necessari o di individuare procedure operative efficaci, sono a vostra disposizione.
Contattatemi: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - 3387213502
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L'Importanza della Scelta e Utilizzo Corretto dei DPI e di una Formazione Accurata nei Lavori in Quota
La sicurezza sul lavoro rappresenta un pilastro fondamentale per la tutela della salute dei lavoratori, in particolare in contesti ad alto rischio come i lavori in quota.
In questi ambiti, la corretta scelta e l'utilizzo appropriato dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI), uniti a una formazione e addestramento accurati, rappresentano non solo un obbligo normativo, ma un imperativo morale per prevenire incidenti gravi e, in molti casi, fatali.
La scelta dei DPI è un fattore cruciale; i DPI non sono semplici accessori, ma strumenti vitali che, se scelti e utilizzati correttamente, possono fare la differenza tra la vita e la morte.
La selezione dei DPI adeguati deve basarsi su una valutazione accurata dei rischi specifici presenti nel luogo di lavoro.
Ad esempio, nei lavori in quota, dispositivi come imbracature di sicurezza, caschi con sottogola, cordini con assorbitore di energia e dispositivi retrattili sono essenziali per proteggere i lavoratori da cadute potenzialmente fatali.
È fondamentale che i DPI siano conformi alle normative vigenti e che siano sottoposti a regolari controlli di manutenzione per garantirne l'efficacia.
Tuttavia, la disponibilità di dispositivi certificati non basta se non accompagnata da una corretta conoscenza del loro utilizzo.
La formazione teorica fornisce le basi per comprendere l'importanza dei DPI, le normative di riferimento e i principi della sicurezza sul lavoro.
Tuttavia, è l'addestramento pratico che consente ai lavoratori di acquisire le competenze necessarie per utilizzare correttamente i dispositivi di protezione.
Questo aspetto è particolarmente critico nei lavori in quota, dove la gestione delle situazioni di emergenza richiede prontezza, coordinazione e una profonda familiarità con le attrezzature di sicurezza.
L'addestramento deve essere condotto da formatori esperti, con una solida conoscenza sia teorica che pratica delle tecniche di sicurezza.
I formatori qualificati sono in grado di trasmettere non solo le procedure standard, ma anche di fornire esempi concreti e simulazioni realistiche che aiutano i lavoratori a comprendere e interiorizzare le corrette prassi operative.
Investire in DPI di qualità e in programmi di formazione e addestramento efficaci non è solo un dovere legale, ma anche un investimento strategico per le aziende.
La riduzione degli infortuni sul lavoro porta a un miglioramento del clima aziendale, una maggiore produttività e una diminuzione dei costi legati a incidenti e malattie professionali.
In conclusione, la sicurezza nei lavori in quota non può essere affidata al caso.
La scelta consapevole dei DPI, unita a una formazione continua e a un addestramento pratico sotto la guida di esperti, rappresenta la strada maestra per proteggere la vita dei lavoratori e promuovere una cultura della prevenzione che vada oltre il semplice rispetto delle normative.
Leggi tutto: DPI una formazione e addestramento accurato
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La sindrome da sospensione è una seria eventualità e i soccorsi, seppur efficienti non potrebbero arrivare in tempo; formare ed addestrare operatori in grado di intervenire al proprio interno con metodologie adeguate , potrebbero fare la differenza.
CORSO PER RECUPERO INFORTUNATO
Scenari possibili: ponteggi, tralicci, lavori in quota, spazi confinati.
Il corso verrà studiato in base alle esigenze della committenza.
PROGRAMMA di massima (formazione)
- Inquadramento legislativo
- Analisi del sistema 112-118 e conoscenza di come operano gli organi di intervento istituzionali
- Inquadramento scenario dell'incidente
- Analisi e scelta delle attrezzature per il recupero
- Organizzazione della squadra d'intervento
- Procedure per il recupero dell'infortunato
ADDESTRAMENTO
- Movimentazione con i DPI scelti per le manovre di recupero
- Simulazione del Recupero dell'infortunato
MATERIALE DIDATTICO
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Dispensa riguardante la metodologia scelta dalla committenza
ATTREZZATURE NECESSARIE
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Tutti i lavoratori dovranno avere la propria personale dotazione di DPI (scarpe antinfortunistiche; casco; guanti; imbracatura)
- I DPI di III cat. che l'azienda committente avrà scelto per effettuare le manovre di recupero.
SEDE DEL CORSO
- Presso l'azienda committente
- Modena (centro sportivo attrezzato)
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Se il corso viene tenuto presso la committenza:
COSA SERVE
- Saletta per la parte teorica (Proiettore e telo)
- Luogo idoneo attrezzato per l'addestramento.
Contattatemi per un preventivo e perla consulenza atta ad analizzare le vostre necessità. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - 3387213502
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